I segreti dell'endodonzia (1° parte)

Quando la carie si approfondisce all'interno del dente fino a raggiungere la sua parte vitale cioè la polpa, questa si infiamma e va incontro a un'infezione molto dolorosa e irreversibile (pulpite), oppure muore lentamente provocando infezioni al di sotto della radice del dente (ascessi e granulomi). Anche traumi o infezioni dei tessuti parodontali possono portare alla necrosi della polpa dentale.

In tutti questi casi, quando il dente perde la sua vitalità, la risposta odontoiatrica per risolvere la situazione e mantenere il dente è il trattamento endodontico (o trattamento canalare), che consiste nel devitalizzare il dente rimuovendo la polpa e sostituendola con un materiale riempitivo che sigilli il dente e impedisca future infezioni. Il dente devitalizzato andrà poi ricoperto con una corona che lo protegga dal rischio di fratture, e in questo modo continuerà a svolgere la sua funzione masticatoria.

Gli esiti di un trattamento canalare sono importanti, perchè il trattamento implica un notevole investimento di tempo e denaro, oltre a influenzare le condizioni di salute generale e dentale del Paziente; non sono però rari i casi in cui un dente devitalizzato va incontro a infezioni o mancata guarigione di lesioni già presenti, determinando un insuccesso della terapia.

Lo scopo degli articoli dedicati all'endodonzia, è di analizzare insieme i fattori preoperatori, intraoperatori e postoperatori (a seconda che si verifichino rispettivamente prima, durante o dopo la terapia canalare) che influenzano il successo del trattamento endodontico.

In questo primo articlo ci occuperemo dei fattori preoperatori, ossia le caratteristiche del Paziente o del dente, già presenti prima della terapia e non modificabili:

- età e sesso: gli studi scientifici sono contrastanti su questi argomenti, e non esiste un consenso sull'influenza dell'età e del sesso del Paziente rispetto al successo del trattamento. Consideriamo quindi che i Pazienti di entrambi i sessi e di ogni età abbiano la medesima probabilità di ottenere un trattamento endodontico di successo.

- tipo di dente: sembra che i denti maggiormente a rischio di complicanze siano i molari mandibolari, probabilmente perchè sono più difficili da raggiungere, presentano un'anatomia complessa e subiscono i maggiori carichi masticatori.

- vitalità: i denti ancora vivi guariscono più facilmente dei denti che vengono trattati quando sono già in necrosi.

- condizione periapicale: lo stato dell'osso circostante all'apice del dente è il fattore che influenza maggiormente il rischio di insuccesso endodontico, nel senso che la presenza di una lesione di questa zona prima del trattamento indica un'infezione più consolidata e quindi più difficile da eliminare definitivamente. Maggiore è il diametro della lesione e minori sono le probabilità di successo a lungo termine. In presenza di una fistola la situazione si complica ulteriormente, perchè essa rappresenta una possibile via di colonizzazione da parte di batteri presenti nel cavo orale.

- quantità di tessuto dentale sano: se dopo la rimozione della carie rimane una buona quantità di tessuto dentale da cui partire per la ricostruzione del dente, è più probabile che il dente non vada successivamente incontro a una frattura, che determinerebbe l'insuccesso della terapia.

Questi sono i fattori preoperatori, importanti elementi da considerare in qualsiasi intevento di endodonzia. Nei prossimi articoli approfondiremo, invece, i fattori intraoperatori e postoperatori e vi daremo qualche suggerimento per prevenire la formazione delle carie dentali.