Il fluoro, amico della salute orale

L’importanza del fluoro nella prevenzione della carie è supportata da un’ampia letteratura scientifica ed è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute italiano. La metodica di prevenzione della carie dentale mediante l’assunzione di fluoro è chiamata fluoroprofilassi.

La carie si sviluppa quando i batteri presenti nel cavo orale metabolizzano gli zuccheri che assumiamo con gli alimenti, producendo acidi corrosivi nei confronti dei tessuti duri del dente (lo smalto e successivamente la dentina sottostante).
A causa di questi acidi lo smalto viene privato della sua componente minerale, formata essenzialmente da calcio e fosforo, ma anche da fluoro.

I meccanismi di azione del fluoro contro la carie sono i seguenti:
- formazione di fluoroapatite: questa sostanza è una variante dell’idrossiapatite che costituisce normalmente lo smalto dei denti, e si forma quando il fluoro sostituisce gli ioni idrogeno, rendendo il dente più resistente all’attacco degli acidi e della placca batterica. la fluoroapatite si forma durante il processo di formazione del dente (amelogenesi), quindi è fondamentale utilizzare il fluoro nella diete e nell’igiene orale dei bambini fin dalla più tenera età.
- remineralizzazione dello smalto: sui denti già presenti in bocca, il fluoro ha la capacità di fissarsi nello strato più esterno dello smalto, sempre sotto dorma di fluoroapatite, compensando le molecole erose dagli acidi della placca.
- azione antibatterica: il fluoro è in grado di contrastare l’adesione dei batteri cariogeni ai tessuti orali, ostacolando in questo modo la formazione della placca sui denti.

Una delle principali fonti di fluoro è rappresentata dall’acqua potabile, con quantità che variano a seconda delle diverse fonti. Ad eccezione di alcune acque vulcaniche, come quelle presenti in alcune zone della Campania e del Lazio, in Italia la maggior parte delle acque potabili contiene una quantità di fluoro non sufficiente a garantire un effetto contro la carie.
Da queste premesse deriva l’importanza di integrare l’assunzione di fluoro per via topica (con dentifrici e collutori) o sistemica (con gocce o pastiglie al fluoro).

Oggi, secondo le evidenze scientifiche, la fluoroprofilassi va eseguita come segue:
- l’utilizzo di fluoro per via sistemica (gocce o pastiglie) è riservato ai soggetti con un rischio di carie particolarmente alto, solo dopo aver effettuato con l’Odontoiatra di fiducia un’attenta analisi della quantità di fluoro già assunta con la dieta.
- iniziare la fluoroprofilassi topica tramite l’utilizzo di dentifrici fluorati fin dall’eruzione del primo dentino da latte. Si consiglia di utilizzare una piccola quantità (delle dimensioni di un pisello) di dentifricio con 1000 ppm di fluoro 2 volte al giorno fino ai 6 anni.

I Bimbi molto piccoli non sono in grado di sputare il dentifricio, quindi l’azione del fluoro avviene anche per via sistemica; per questo è fondamentale limitare la quantità di dentifricio utilizzato.
- dopo i 6 anni i Bambini è possibile utilizzare dentifrici ad alto contenuto di fluoro (maggiore di 1000 ppm), lavando i denti almeno 2 volte al giorno o meglio 3 volte al giorno.
- nei Bambini ad alto rischio di carie è possibile rinforzare la protezione mediante applicazioni professionali periodiche di gel ad altissima concentrazione di fluoro.

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