Gravidanza: come comportarsi con alcol e caffè?

L’alimentazione materna ha un ruolo fondamentale sull’esito della gravidanza e dell’allattamento, fasi cruciali della vita femminile. Come comportarsi relativamente al consumo di alcol e caffè quando si è in dolce attesa? Lo scopriamo insieme alla nostra Biologa Nutrizionista.


Alcol
L’alcol, primo costituente delle bevande alcoliche dopo l’acqua, è una sostanza tossica e cancerogena, classificata infatti nel gruppo 1 dall’International Agency for Research on Cancer (IARC), ovvero come sostanza sicuramente cancerogena per l’uomo. Essendo una sostanza tossica per gli adulti, lo è a maggior ragione per il feto: tra i meccanismi teratogeni indotti dall’alcol sul feto possiamo ricordare l’alterazione dell’espressione di geni regolatori, la distruzione della sinaptogenesi, l’interferenza con i segnali molecolari che regolano la morte e la sopravvivenza cellulare, il ridotto trasporto placentare di glucosio e aminoacidi, l’aumento dello stress ossidativo. Gli effetti teratogeni possono comprendere anomalie fisiche-strutturali, quali anomalie cranio-facciali e il rallentamento della crescita, e disturbi dello sviluppo neurologico, che comportano disabilità cognitivo-comportamentali generalmente permanenti.

In particolare, le anomalie fisiche si manifestano con pieghe agli angoli degli occhi, naso corto e piatto, labbro superiore sottile, solco naso-labiale allungato e piatto, strabismo, valori medi inferiori alla media di altezza e peso corporeo. Inoltre, una tipica manifestazione è la presenza di microcefalia, ovvero una ridotta circonferenza cranica, segno evidente della presenza di un danno celebrale.
Relativamente ai disturbi neurologici si possono identificare deficit intellettivo, ritardo dello sviluppo mentale, disturbi dell’attenzione e della memoria, disturbi dell’eloquio e dell’udito, iperattività ed impulsività.

La probabilità d’insorgenza delle suddette alterazioni incrementa proporzionalmente al consumo di alcol da parte della donna in gravidanza; inoltre, è determinante anche il periodo nel quale si verifica tale esposizione: i primi 90 giorni di gravidanza, periodo dell’embriogenesi in cui avviene la differenziazione morfo-funzionale delle principali strutture cerebrali, sono i più vulnerabili all’azione teratogena dell’alcol.

Gli effetti deleteri sulla salute fetale correlati all’elevato consumo di alcol da parte della gestante sono ampiamente dimostrati. Ciò nonostante, attualmente non vi sono basi scientifiche che consentano di definire un limite al di sotto del quale il consumo di alcol in gravidanza possa essere considerato non dannoso per la salute materna e fetale. Pertanto, le raccomandazioni del Ministero della Salute, coerentemente con le Linee Guida nazionali ed internazionali, indicano alle donne in gravidanza e alle donne che pianificano una gravidanza di astenersi dal consumo di alcol. Si tratta di un principio precauzionale finalizzato a garantire un corretto sviluppo del nascituro.
 

Caffè
La caffeina è un alcaloide naturale con effetto nervino, ovvero stimolante sul sistema nervoso centrale, naturalmente presente in parti di piante come chicchi di caffè e cacao, foglie di tè, bacche di guaranà e noce di cola. La principale fonte di assunzione da parte dell’uomo è generalmente rappresentata dal caffè, ma è bene ricordare la sua presenza anche nelle bevande energetiche e negli alimenti, quali il cioccolato.
Questa sostanza è in grado di penetrare la barriera placentare ed entrare nella circolazione fetale. Il feto, data l’immaturità della funzionalità epatica, non riesce a metabolizzare completamente la caffeina, pertanto una sua assunzione eccessiva da parte della gestante (>300 mg/die) si associa ad una prolungata esposizione fetale alla sostanza, che può determinare esiti avversi relativamente al suo sviluppo.

L’elevato consumo di caffeina in gravidanza correla con un aumentato rischio di aborto spontaneo, di basso peso alla nascita, di bambini piccoli per età gestazionale e di parto prematuro. Inoltre, elevate assunzioni materne dell’alcaloide si associano ad un aumento del rischio complessivo di obesità infantile.

Come sottolineato dalle raccomandazioni presenti nel documento della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO, 2018), in gravidanza si consiglia di non superare i 200 mg/die di caffeina (pari a 2 tazzine di caffè espresso).
 

E’ quindi fondamentale affidarsi ai consigli e alle cure di Medici di fiducia, come in DENTI plus!