Integratori alimentari: cosa sono e quando utilizzarli?

Saper scegliere quali integratori prendere e quando non è così semplice come si pensa: la nostra Biologa Nutrizionista ci accompagna alla scoperta degli integatori alimentari, spiegando quando è opportuno assumerli, chi ne ha effettivamente bisogno e cosa accade se si assumono senza una carenza comprovata.

Con il termine integratori alimentari si fa riferimento ai "prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate".

Quando utilizzarli?
È importante sottolineare che gli integratori alimentari non sono medicinali, pertanto il loro uso non ha lo scopo di trattare o prevenire malattie nell’uomo o di modificarne le funzioni fisiologiche, ma il loro impiego è finalizzato alla correzione di eventuali carenze nutrizionali, mantenere un adeguato apporto di alcuni nutrienti o coadiuvare specifiche funzioni fisiologiche. Pertanto, il loro utilizzo è consigliabile solamente in caso di carenze nutrizionali comprovate, previa prescrizione da parte del medico di medicina generale.
La strategia migliore per potersi garantire un adeguato apporto di tutti i nutrienti è seguire una dieta sana, varia ed equilibrata. Gli alimenti sono naturalmente ricchi di tutte le sostanze che possiamo ritrovare negli integratori, basti pensare ai prodotti integrali, alla frutta, alla verdura, ai legumi, i quali ci forniscono micronutrienti, sostanze ad azione antiossidante e fibra alimentare. Gli integratori, dunque, non sono assolutamente da intendersi come sostituti dei prodotti alimentari.

Chi necessita realmente di integratori alimentari?
Sicuramente vi sono alcune categorie di individui per le quali una integrazione è fortemente raccomandata, ad esempio:
- le donne in gravidanza o allattamento: in particolare, alle gestanti si raccomanda una supplementazione di acido folico in quanto la sola alimentazione potrebbe non essere sufficiente a soddisfare le aumentate necessità dello stato gravidico. Tale integrazione è finalizzata a prevenire difetti del tubo neurale (come la spina bifida) e malformazioni congenite, e si consiglia anche a tutte le donne in età fertile che non escludano attivamente una gravidanza;
- soggetti che seguono una alimentazione vegana o vegetariana, i quali sono a rischio di carenze di micronutrienti (in particolare vitamina B12);
- donne in post menopausa e anziani, per i quali è importante considerare una eventuale integrazione di calcio e vitamina D visto l’aumentato rischio di osteoporosi;
- soggetti che sono affetti da patologie che compromettono l’assorbimento dei nutrienti causando potenzialmente carenze nutrizionali;

Cosa succede se si ricorre all’uso di un integratore senza una carenza comprovata?
L’integrazione senza una comprovata carenza non ha alcun effetto preventivo o terapeutico, ma anzi in alcuni casi può portare ad effetti negativi sull’organismo. Ad esempio, un’integrazione continuativa di ferro, se non necessaria, potrebbe portare ad un’irritazione gastrointestinale, così come un eccesso di calcio potrebbe aumentare il rischio di insorgenza di calcoli renali.


Pertanto, evitate assolutamente il fai da te! Iniziate a seguire una dieta varia ed equilibrata, ricorrendo all’impiego di integratori solo a seguito di indicazione da parte del medico e solo in caso di comprovata carenza nutrizionale o se si è in condizioni particolari come quelle sopra riportate.

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